Il peso
del Reddito di Cittadinanza
nel Voto di Napoli
Napoli, 08.10.2021 ladiscussione - Spentosi l’entusiasmo per la
schiacciante vittoria di Gaetano Manfredi, neo sindaco di Napoli, riflettiamo
sull’esito della competizione elettorale sulla base dei numeri. Sine ira ac
studio, avrebbe detto Tacito. Ebbene i numeri dicono una verità: Manfredi ha stravinto grazie al reddito di
cittadinanza. Senza del quale sarebbe stato condannato ad un sempre pericoloso
ballottaggio. Dai dati forniti dall’Inps relativi al mese di luglio
2021, nella città di Napoli figuravano ben 183mila nuclei familiari percettori
del reddito di cittadinanza. Più dell’intera Lombardia e dell’intero Veneto
sommati. Era pertanto
elementare prevedere che questi percettori del reddito avrebbero votato per il
candidato appoggiato dai 5 Stelle e la cui vittoria avrebbe comunque garantito
continuità al ricevimento del sussidio. E’ prevalso l’istinto di conservazione. Si potrebbe
obiettare: ma perché mai Manfredi, sindaco potrebbe influenzare una norma
nazionale? Certo che non può, almeno direttamente. Ma pensate solo per un
momento ad un’ipotetica e contemporanea sconfitta di Manfredi a Napoli, di
Gualtieri a Roma (ancora possibile) e di Lorusso a Torino (ancora possibile).
Con un Pd a pezzi e i 5 Stelle praticamente cancellati dal panorama politico
nazionale Draghi avrebbe impiegato meno di un minuto a programmare e deliberare
una decisa falcidia di questo obolo, che se in moltissimi casi è venuto
effettivamente incontro ad esigenze vitali di poveri disperati, in molti altri
si è dimostrato solo un grazioso ed inspiegabile regalo a truffatori,
lavoratori in nero, mafiosi e parcheggiatori abusivi. Con il Pd e i 5
Stelle bastonati dagli elettori, sarebbe stato gioco facile per il premier
imporre una sterzata su un provvedimento ormai impopolare, che oltre ad erodere
miliardi alle casse dello Stato, si è rivelato un clamoroso flop quanto
all’obiettivo finale, quello di favorire l’occupazione attraverso i navigator. L’affermazione che
Manfredi ha vinto soprattutto grazie al reddito di cittadinanza è suffragata
non solo dai numeri precedenti il voto, ma soprattutto dai numeri, impietosi e
inoppugnabili, che emergono dai risultati delle municipalità. Il Movimento 5S è
ridotto ai minimi termini in tutta Italia. Percentuali che non superano le dita
della mano. Desaperecido. Solo a Napoli ha superato, invece, le due cifre,
attestandosi oltre il 10 per cento. E scendendo ancor più
particolareggiatamente nell’esame dei flussi ci si accorge che i grillini hanno
tenuto solo nei quartieri popolari, vincendo addirittura nelle municipalità di
Scampia-Secondigliano (boom del 15%) e di Miano-San Pietro a Patierno (quasi
12%). E si sono piazzati secondi, alle spalle del Pd, in altri quartieri
popolari del centro storico come San Lorenzo-Vicaria e della periferia
orientale, come San Giovanni-Barra. Fiasco quasi completo, invece, al Vomero e
a Chiaia, i quartieri della borghesia. Nelle periferie, dove
si concentra il maggior disagio sociale, ma anche e, purtroppo il maggiore
tasso di illegalità, Manfredi ha fatto incetta di voti ed ha scansato un
ballottaggio che avrebbe potuto riservargli rischi imprevedibili. Ora comunque è
chiamato ad un compito immane: raddrizzare una città ridotta allo sbando da
dieci anni di disastri di De Magistris. Dieci anni indimenticabili, li ha
definiti lui, ed ha ragione. I napoletani non li dimenticheranno certo, li
ricorderanno come un incubo dal quale finalmente si sono liberati. Per vincere la sfida
Manfredi, innanzitutto, non dovrà farsi condizionare dalle pretese (che
verranno) dai 5 Stelle e soprattutto da De Luca, il suo grande e interessato
sponsor. E magari dovrà darsi una svegliatina per correggere l’immagine
sonnolenta che ha fornito da candidato. Anche questo servirà. Quanto alle cose da
fare, che saranno tantissime e concrete, bisognerà che scenda sulla terra e
abbandoni quei tratti da sognatore che hanno contraddistinto i suoi timidi
proclami in campagna elettorale. Il cardinale Sepe, se fosse stato ancora in carica,
nel dargli il viatico dopo la vittoria gli avrebbe detto: “A Maronna
t’accumpagni”.