“Genitorialità transfrontaliera”
Così l'Ue vuole sdoganare l'utero in affitto
Europa, 21.02.2023 ilgiornale - L’eurodeputata Simona Baldassarre, responsabile del dipartimento famiglia della Lega, ha presentato un'interrogazione sulla cosiddetta “genitorialità transfrontaliera”. Ecco di cosa si tratta : "Come sempre più spesso accade, buoni principi sono utilizzati dalla Ue come cavallo di Troia per proposte scellerate, rispetto alle quali Nazioni e Cittadini hanno già affermato di non essere d'accordo”. L’eurodeputata Simona Baldassarre, responsabile del dipartimento famiglia della Lega, è in prima fila nella battaglia contro la proposta della Commissione Europea sulla cosiddetta “genitorialità transfrontaliera”. A tal proposito, l’eurodeputata leghista ha presentato proprio oggi un’interrogazione scritta per avere delucidazioni su una norma che, se passasse, garantirebbe la libera circolazione dei minori con i propri genitori nell’UE e, di fatto, “imporrebbe il riconoscimento di qualsiasi forma di famiglia che – si legge nel testo dell’interrogazione - anche solo uno SM (Stato Membro ndr) legittimi, sdoganando la maternità surrogata, l’omogenitorialità, e potenzialmente in prospettiva anche la multigenitorialità”. Secondo Simona Baldassarre “così come nel nome della sostenibilità, con la direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, si tassano gli italiani, analogamente con la proposta di Regolamento sul riconoscimento della genitorialità transfrontaliera, si cerca di sdoganare omogenitorialità e utero in affitto, anche se non previsti dal nostro ordinamento”. L’interrogazione è volta proprio capire, se e come, Bruxelles intende tutelare gli Stati membri che vietano l’utero in affitto e quali sia l’incidenza giuridica dei casi di mancato riconoscimento transfrontaliero della genitorialità nell’Ue. “Il paradosso è infatti che, se un Paese UE riconosce l'omogenitorialitá e l’utero in affitto come forme per diventare genitori, gli status civili di questo Paese estero dovrebbero valere anche in Italia”, spiega ancora alla giornalista la Baldassarre ricordando che il Ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, sta proprio discutendo di rendere l'utero in affitto reato universale, ossia di “perseguire anche gli italiani che si recano all'estero per turismo procreativo”. Verrebbe così strumentalizzato il diritto dei bambini ad avere dei genitori, all'interno della libera circolazione nell'Unione “dimenticando che quei 'genitori' - dice l’europarlamentare - hanno magari comprato quegli stessi bambini, dopo aver ridotto una donna indigente a vendere il suo corpo, in questo orribile mercimonio della vita”. Proprio in queste settimane, la proposta di Regolamento è al vaglio del Consiglio UE, mentre l’europarlamento sta definendo i suoi relatori per il parere che sarà chiamato ad esprimere. “Dove sono le femministe, quando la donna è solo strumento di procreazione? Siamo arrivati alla colonizzazione dell’utero? Che dicono le sinistre dei bambini "prodotti" in questi laboratori per soddisfare il consumismo di ricche coppie occidentali?”, si chiede ancora la prima firmataria dell’interrogazione. “Mi sembra chiaro – conclude la Baldassarre - che la maggioranza Ursula qui a Bruxelles sia ogni giorno di più una prigione per tutti quei moderati che mettono al centro il valore dell'essere umano e quello della Vita, non quello del mercato. Bisogna far conoscere ai cittadini dell'Europa la verità. Questa UE, che non rispetta il volere dei Cittadini e dei Suoi Popoli, non è democratica e va cambiata". Oltre al Dipartimento Difesa Bambini e Famiglia anche la Onlus Pro Vita e Famiglia è schierata contro la proposta della Commissione Ue sulla “genitorialità transfrontaliera” che “se passasse, - spiega Jacopo Coghe - imporrebbe gli effetti dell’aberrante e inumana pratica dell’utero in affitto, ad oggi illegale nel mondo e in Italia, o dell’adozione per coppie dello stesso sesso o della fecondazione eterologa”. Secondo Coghe l’unico “interesse superiore” di un bambino è quello di avere una mamma e un papà “e solo in questo senso va letta la genitorialità transfrontaliera, non con altre aperture o interpretazioni che vorrebbero riconoscere i membri di una coppia di omosessuali come ‘genitori’”.

Farmaci anti-raffreddore sotto inchiesta: "C'è il rischio ischemie"

Indagine sulla pseudoefedrina: allarme dopo decine di casi segnalati in Francia. L’Aifa rassicura: vendita non sospesa, rapporto rischio-beneficio ancora positivo 

Ema : indaga su farmaci per raffreddore, possibili rischi a base di pseudoefedrina, ancora nessun provvedimento 

Aifa : nessun problema urgente di sicurezza

Roma, 10.02.2023 ansa - L'European Medicines Agency (Ema) ha avviato un'indagine su alcuni farmaci per il raffreddore e l'influenza contenenti pseudoefedrina; il sospetto è che il loro uso sia legato a patologie dei vasi sanguigni del cervello: la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e quella da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS).
La revisione fa seguito a un "piccolo numero di casi", afferma l'Ema che deciderà successivamente se i farmaci potranno rimanere in commercio o è necessario il ritiro. Tra i prodotti contenenti pseudoefedrina ci sono Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume e Nurofen Cold and Flu.
La revisione dei medicinali contenenti pseudoefedrina è stata avviata su richiesta dell'agenzia francese dei medicinali, allertata da un piccolo numero di casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e di sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile in persone che avevano fatto uso dei farmaci contenenti la sostanza.
Le due patologie possono comportare un ridotto afflusso di sangue (ischemia) al cervello e, in alcuni casi, possono causare complicazioni gravi e pericolose per la vita. I sintomi comuni includono mal di testa, nausea e convulsioni. I medicinali contenenti pseudoefedrina agiscono provocando il restringimento dei vasi sanguigni. Ciò riduce la quantità di fluido rilasciato dai vasi, con conseguente minore gonfiore e minore produzione di muco nel naso. Sono disponibili da soli o con altri medicinali per il trattamento dei sintomi del raffreddore e dell'influenza, come mal di testa, febbre e dolore o rinite allergica (infiammazione delle vie nasali) nelle persone con congestione nasale. L'Ema fa presente che è già noto che presentano un rischio "di eventi ischemici cardiovascolari e cerebrovascolari", "inclusi ictus e infarto. Restrizioni e avvertenze per ridurre questi rischi sono già incluse nelle informazioni sul prodotto dei medicinali".
"Nessuna problematica urgente di sicurezza" per i farmaci per raffreddore e influenza a base di pseudoefedrina per i quali la European Medicines Agency (Ema) ha avviato un'indagine. È la posizione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che sottolinea come attualmente il rapporto beneficio-rischio di tali medicinali "resta positivo e non si ravvedono problematiche di sicurezza urgenti che implichino azioni restrittive immediate sull'uso di questi medicinali". Il profilo di sicurezza di tali medicinali sarà riesaminato estesamente, rileva Aifa, sulla base dei dati epidemiologici, clinici e di farmacovigilanza disponibili. L'Aifa, come di consueto, fornirà aggiornamenti sulla procedura in corso. Si ribadisce inoltre l'importanza dell'uso di tali prodotti in aderenza alle raccomandazioni sul foglietto illustrativo. La procedura in corso, rileva inoltre Aifa, dimostra il controllo continuo che viene effettuato sul profilo di efficacia e sicurezza di tutti i medicinali.